Il 17 e il 18 settembre, la serra ospita  la mostra fotografica  #lamiaterra di Caterina Lazzaro, in collaborazione con Unitre Arenzano e Cogoleto, e con il patrocinio del Comune di Arenzano.

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… un giorno di giugno che dirvi non so, avvenne poi quello che ognuno pensò…. Si potrebbe cominciare così a raccontare come, decisi di mostrare ad un pubblico “vero” le mie foto.

Non in una location qualsiasi, ma nella serra monumentale del Parco Negrotto Cambiaso di Arenzano, quella che da bambina potevo ammirare solo durante la processione del Corpus Domini, la stessa  che ebbi quale sfondo alle fotografie del mio matrimonio.

Quel parco, quella serra, sono  è diventati “casa mia” per tre giorni, ed in questa bellezza assoluta, tra coniglietti giulivi e pavoni altezzosi, ho provato l’ebbrezza del protagonismo e del successo

Ventiquattro foto, ventiquattro pezzetti di cuore che ho mostrato come gioielli, a chi volesse osservarli

L’adrenalina del discorso di apertura di una personale, della prima, le strette di mano, gli abbracci, gli incontri di persone che conoscevano già il mio stile, tutto mi sembra ancora irreale.

Quanto è diverso affrontare nomi e profili di un social, dall’incontrare e parlare di fotografia con chi la fotografia la ama come te, scorgere la curiosità di chi osserva le opere e se ne compiac intimamente

Ascoltare la nonnina che mi augura ogni bene, lei, che piena di ammirazione per quanto le ha trasmesso il mio modo di fare foto,  mi invita per pranzo, per parlare ancora di quelle immagini, che tanto l’hanno emozionata.

Autografare un “pistolotto”, così come amo chiamare le didascalie alle foto, valore aggiunto della mostra, per farne dono ad una dottoressa che cura bambini infelici, incrociare gli sguardi di chi osserva le sfumature del mio mare, della mia terra, delle piantine aromatiche del mio orto, tutto ciò, non ha prezzo.

Non è esprimibile a parole tanta felicità, benchè trasparisse da ogni espressione del mio volto, dai sorrisi fino a lì, dimenticati, ed ora nuovamente sulle mie labbra

Due giorni e mezzo, intensi, faticosi, ma ripagati all’ennesima potenza, perché, per essere felici, non è vero, non basta poco, occorre desiderare fortissimamente esserlo ed io, ho desiderato moltissimo questo evento, e , felicità è stata

Grazie al Comune che mi ha dato i natali, ai funzionari tutti, all’Unitre sezione di Arenzano, alle fantastiche ragazze di Elfo fiori in Genova Voltri, a Katia Priano che ci ha fatto assaggiare la sua mitica focaccia, a Leila Loureiro, la “mia” personalissima comunicatrice e a Filippo Molina che ha creato lo stile grafico della manifestazione. Grazie a tutti, soprattutto a Gianni mio marito, se si può, anche più teso di me, in ansia perché tutto andasse bene, e così è stato. Grazie alle centinaia e centinaia di persone, Amministratori, sindaci, politici, cittadini che mi hanno voluta onorare della loro presenza. Come terminerei sui social, mi resta solo dire: amici, vi lovvo <3

 

Il perché di una mostra fotografica è insito nel desiderio di chi fotografa di condividere le emozioni che prova nell’aver individuato un soggetto, di averlo fissato, di poterlo rivedere e rivivere.

Nel rivedere foto di quando ero bambina, mi accorgo di avere “da sempre” la fotocamera appesa al collo, regalo prezioso, negli anni ’60, del mio papa’ che, in un certo senso mi avvicinò all’arte della fotografia regalandomi la prima fotocamera che, ancora, conservo gelosamente.

Con gli studi avanzati di Comunicazione, mi fece molto pensare la teoria del filosofo Walter Benjiamin , secondo il quale: “ (…) la riproducibilità tecnica, segna il trionfo della copia e del “sempre uguale”, per uomini rimasti privi di saggezza; (…) in ciò si annida un potenziale rivoluzionario, perché apre alle masse, soprattutto nelle forme del cinema e della fotografia, l’accesso all’arte e alle sue capacità di contestazione dell’ordine esistente”.

Non intendo , senza dubbio, utilizzare la rivoluzione di cui parlava il grande filosofo nella mia piccola esperienza, ma la riproduzione, tecnicamente avanzata, collegata al gusto per il bello, produce opere che vale la pena di ammirare, meditare e condividere.

Mi soffermo per lo più sui temi della paesaggistica , restando nel contesto della terra in cui affondano le mie radici e cultura.

Sono i temi del mare, nei suoi diversi stati, le onde, il lento o straordinariamente veloce movimento che modella le nostre coste.

Sono i borghi che su questo mare si affacciano e da cui traggono beneficio ed economie; è il cielo, le sfumature che lo rendono ogni istante vario o staticamente blu.

Descrivo il mondo che mi circonda, per come lo vedo, e, con la fotografia, lo interpreto.

Questa è la molla che mi fa alzare presto la mattina per fissare un’alba, che mi fa attendere la luna in una volta stellata o in un cielo buio ed incombente

Fotografo per soddisfare la mia anima , per promuovere i colori della mia terra, per mostrarla a chi non la conoscesse, a volte, sotto aspetti non sempre noti a chi non la vive come contesto giornaliero.

Le mie, sono foto semplici, momenti di quotidianità, porzioni di paese, scorci, figure che mi hanno particolarmente colpita.

Amo accompagnare ogni scatto con una riflessione, anch’ essa condivisa, che crea un percorso “letterario”, un’unione di sensi con lo scatto, una comunione di intenti per mostrare il bello che ognuno di noi ospita dentro, ma che non tutti sanno riconoscere e condividere a loro volta.

Questa è la voglia di mostrare ad un pubblico reale le mie foto, parlare di esse, viverle, amarle e farle amare, proprio come io amo infinitamente  #lamiaterra

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Lazzaro Caterina è nata nel 1962 ad Arenzano e vive a Genova con il marito Gianni.

Laureatasi in Scienze della Comunicazione Sociale ed Istituzionale presso l’Università degli studi di Genova, ha conseguito il Master di II Livello in Comunicazione Pubblica e politica presso l’Università degli Studi di Pisa.

Ora, insegnante, durate il tempo libero, si dedica a  due delle sue passioni: la fotografia e la scrittura.

Grazie alla passione per la fotografia, nel 2013, partecipa alla prima mostra fotografica del gruppo “Quattro Passi nella Fotografia”, in collaborazione con l’Associazione Culturale Villanovese.

Arrivano seconda nella propria sezione, al Premio Letterario Internazionale Maestrale San Marco – Marengo d’Oro, e al Premio Internazionale di poesia e narrativa :“Giovanni Descalzo” città di Sestri Levante, arrivando seconda nella propria sezione.

Ha partecipato alla prima edizione del “Concorso letterario Racconti Liguri” ed il suo racconto è stato selezionato e verrà pubblicato nell’antologia edita da Historica Edizioni.

 

 

 

 

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