Un’ordinanza  del Comune di Arenzano (GE) obbliga ad una maggiore attenzione anche verso questo tipo di rifiuto piccolo, quasi minuscolo  ma che  occupa uno dei primi posti nella graduatoria dei rifiuti: di certo i mozziconi di sigarette gettati ovunque sulle strade italiane costituiscono una delle cose che disgustano e infastidiscono di più non solo gli ambientalisti estremi ma anche i semplici cittadini amanti del decoro urbano. Senza contare il fastidio che dà vedere al mare quel filtrino giallastro sbucare dalla sabbia. Gettare i mozziconi è un gesto di inciviltà, si legge ovunque ma in molti sottovalutano la portata inquinante, oltre che antiestetica, del mozzicone.

I mozziconi che ogni anno vengono gettati via dagli 1,5 miliardi di fumatori rappresentano una delle forme più onnipresenti di spazzatura: sarebbero circa 4.500 miliardi i mozziconi di sigaretta che ogni anno inquinano l’ambiente.

Ciò che somiglia a un innocuo cilindro di un materiale simile all’ovatta è costituito, di fatto, da acetato di cellulosa, una sostanza plastica deputata ad assorbire alcune componenti tossiche del fumo (nicotina in primis), che ha tempi di degrado nell’ambiente assai lunghi. Occorrono infatti dai 3 ai 15 anni perché un filtro riduca le proprie fibre a una materia invisibile all’occhio umano – invisibile,  ma comunque presente nell’ambiente.
Accendere una sigaretta significa  immettere nell’aria più di 4000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta intrappolata nel filtro contaminando così il mozzicone. Nelle cicche, quindi, è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro.

Sulla base della normativa inerente la classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose le “cicche” di sigarette dovrebbero essere classificate come un rifiuto pericoloso per l’ambiente e come tale trattate. Contrariamente a questo principio, invece, le “cicche” vengono immesse in ambiente senza nessun criterio e nessuna precauzione. A conferma di tale comportamento una recente ricerca delle Nazioni Unite ha messo in evidenza che le “cicche” sono nettamente al primo posto nella top-ten dei rifiuti che soffocano il Mediterraneo. Inoltre le “cicche” di sigaretta non spente, buttate o abbandonate in ambiente esterno o in casa, possono provocare incendi in casa o di boschi.

Non esistendo ancora  normative nazionali che limitino la dispersione in ambiente, ma solo singole iniziative da parte di alcuni comuni, la maggior parte delle “cicche” imbrattano i marciapiedi, il suolo e le spiagge, o finiscono nelle fogne e nelle acque superficiali contaminandole. Da tutto questi fattori emerge l’opportunità di classificare le “cicche” come un rifiuto tossico per l’ambiente e trattarle come tale.

Premesso che con deliberazione di Consiglio Comunale N° 103 del 21 dicembre 2009 il Comune di Arenzano ha aderito al progetto comunitario a livello locale “Patto dei Sindaci” per la riduzione di emissioni in atmosfera e per l’efficienza energetica, prevedendo l’attuazione di un “Piano di Azione dell’Energia Sostenibile”, non sembrerà strano quindi che un piccolo comune, che tuttavia triplica il numero dei suoi abitanti d’estate, abbia recentemente varato due ordinanze che ribadiscono disposizioni in materia di sviluppo sostenibile e ambientale proprio in merito ai “nuovi” rifiuti.

La prima ordinanza, ORDINANZA AMBIENTALE n 84 obbliga a sostituire, al momento della vendita di prodotti alimentari, i sacchetti in plastica e/o polietilene con quelli in materiale biodegradabile e comportabile.

Con ORDINANZA AMBIENTALE n85 , invece si impone

1. il divieto di abbandono di rifiuti nell’ambiente, ivi compresi i piccoli rifiuti del tipo cicche di sigarette, fazzoletti di carta, piccoli involucri e similari in genere;

2. di selezionare i rifiuti prodotti e di conferirli in modo differenziato negli appositi contenitori posizionati sul territorio comunale.

La necessità di includere tra i rifiuti più inquinanti e passibili di raccolta differenziata  proprio i famigerati mozziconi è un invito alla responsabilità e alla salvaguardia dell’ambiente che una società civile moderna non può non considerare! E i primi a farlo devono essere soprattutto i fumatori.

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