Vincenzo Rossi, architetto, è nato a Genova nel 1957. Vive ad Arenzano (GE) e lavora a Genova. La mia curiosità ed il mio interesse per le forme espressive nelle arti risalgono agli anni dell’infanzia. La professione di architetto ha assorbito una parte consistente di energie in questo senso.

In architettura la rappresentazione è strumento e linguaggio intrinseco della disciplina, è fase intermedia tra il momento ideativo e il prodotto finale. Strumento al quale è delegata o la funzione di comunicare la “forza” del contenuto o la funzione di trasmettere le informazioni per la realizzazione. L’opera dell’architetto trova sua compiuta conclusione, senza possibilità di ripensamenti, a lavoro ultimato. La progettazione architettonica ha vincoli che non rendono totalmente liberi.

La pittura, la grafica e la plastica lasciano in partenza una libertà incondizionata e siamo noi a stabilirne il limite. L’esatta definizione di questo limite è spesso causa di conflitti e tormenti. Personalmente ho perso interesse per la ricerca di un linguaggio oggettivo ed ho concentrato la mia attenzione sul tentativo di dare forma alle emozioni, guidato dal desiderio di fissare qualche frammento dell’indefinito

che caratterizza la nostra esistenza, il nostro passaggio. Su questi presupposti sviluppo la mia modesta ricerca, per piacere e conforto personale e per condividerla in primis con le persone più care.

http://www.vincenzorossipittore.eu/

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