Aspettando FlorArte

 

Sabato 28 e domenica 29 marzo 2015
Serra monumentale del Parco Negrotto Cambiaso ad Arenzano (GE)
sabato ore 14-18.30
domenica ore 10-18.30
ingresso libero
17° Mostra Ligure della Camelia “nel ricordo di Eleonora Genoni “

a cura del Comune di Arenzano e della Società Italiana della Camelia con la collaborazione di Ar.A.L. Arenzano Ambiente e Lavoro, Camellie del Verbano, Accademia Musicale Teresiana, Associazione culturale Kunst&Arte, Gruppo teatrale Unitre Arenzano e Cogoleto

Dopo il successo dell’evento nel 2013, la serra monumentale del Parco Negrotto Cambiaso ad Arenzano ospiterà nuovamente la Mostra della Camelia, organizzata dal Comune di Arenzano, dalla Società Italiana della Camelia e da Camellie del Verbano e a cura di Riccardo Albericci, Tiziano Genoni, Marco Beretta.
La serra liberty metterà in mostra per i visitatori e gli appassionati i più bei fiori di camelia provenienti da giardini privati, dai principali parchi storici della Provincia di Genova e da vivai del Lago Maggiore, quali Floricoltura Lago Maggiore, F.lli Ratti, Camellie del Verbano, Ornella Carmine.
Sarà un’occasione anche per conoscere meglio le camelie storiche del Parco: nell’ottobre 2014, Tiziano Genoni, socio della Società italiana della Camelia ha effettuato con Ar.A.L. un intervento gratuito di manutenzione e qui piantumato la Camellia sasanqua “Eleonora Genoni”.
Mentre aspettiamo FlorArte, che quest’anno si svolgerà dal 23 al 26 aprile 2015, in queste due giornate saranno molte le attività per conoscere meglio questo meraviglioso fiore ed il Parco Negrotto Cambiaso.
La mattina di sabato 28 marzo, la serra monumentale sarà chiusa al pubblico poiché riservata all’allestimento e all’accoglienza dei fiori recisi, opportunamente nomenclati, mentre a partire dalle 14 di sabato sino al giorno successivo alle 18.30, vi sarà l’apertura gratuita al pubblico amante delle piante e agli appassionati di floricultura che potranno ammirare l’esposizione delle numerose varietà di camelie recise.
Nel pomeriggio alle 15 Riccardo Albericci responsabile per la Regione Liguria della Società Italiana della Camelia, effettuerà una visita guidata per conoscere le camelie storiche del Parco Negrotto Cambiaso. Seguirà alle 16.30, nella Sala Consiliare, una video-conferenza di Tiziano Genoni cultore e ricercatore storico del genere “Camellia” sul tema “Storia, Coltivazione, Moltiplicazione della Camelia in Italia”.
Domenica 29 marzo, nella sala consiliare, avremo l’onore di ospitare l’opera del Maestro incisore Giovanni Berio in arte Ligustro La Geisha alla finestra. Giorno”. Alle 15.30, la sua allieva Maria Nella Ponte, in arte Hellory presenterà l’opera del Maestro ed effettuerà un’ Illustrazione delle antiche tecniche di stampa della xilografia policroma giapponese, dei legni incisi e delle carte artigianali impiegati dal Maestro Ligustro.
Partecipa l’Unitre di Arenzano e Cogoleto con la lettura di Haiku: in omaggio all’opera del maestro, anche l’Associazione Kunst & Arte partecipa con l’esposizione nella serra degli elaborati pittorici sulla camelia e incisione diretta su carta a cura dei partecipanti al corso di pittura.

La manifestazione si conclude alle 17 in Sala consiliare con un concerto di Katsumi Nagaoka, maestro di chitarra classica dell’Accademia Musicale Teresiana.

Aspettando FlorArte
23-26 APRILE 2015

Ingresso e partecipazione gratuita
Informazioni IAT Arenzano
Tel. 0109127581
www.florartearenzano.it

LA MOSTRA LIGURE DELLA CAMELIA
Di Riccardo Albericci – Società Italiana della Camelia
A Genova la prima mostra della camelia fu proposta nel 1993 a cura del Garden Club di Genova.
In quell’occasione fu ospite l’ing. Sevesi, storico presidente della Società Italiana della Camelia, il quale fu invitato anche in villa Pallavicini a vedere la collezione di piante secolari.
La seconda edizione si ebbe nel 1995 e la cadenza biennale fu portata avanti per alcune edizioni finché non fu deciso di replicare con cadenza annuale la mostra, in virtù del fatto che il maggior espositore della mostra era il Comune di Genova con l’allora attivissimo Servizio Giardini e Foreste. Le camelie di villa Pallavicini sono state fin dalla prima edizione le protagoniste, ma sui tavoli espositivi comparirono anche fiori provenienti da altri parchi storici genovesi unitamente ai fiori portati da collezionisti e appassionati.
In alcune edizioni della mostra, come ad esempio nel 2004 con Genova capitale della cultura, si sono svolte anche conferenze e/o mostre collaterali, con lo scopo di mettere in risalto alcuni eventi (ricerche e viaggi botanici, arte, cultura). Nel 2004 vi fu anche la presentazione della camelia “Genova 2004” di cui oggi sono presenti tre esemplari in città.
Nel 2005 la mostra fu organizzata in concomitanza con l’arrivo a Genova di un gruppo di esperti appartenenti all’International Camellia Society diretti a Locarno per il congresso mondiale: il successo della visita effettuata al parco Pallavicini fu una occasione importante per la divulgazione di questo patrimonio botanico all’estero.
Lo scopo delle mostre, che si svolgono in molte regioni italiane ogni primavera, è quello di divulgare la conoscenza di questo fiore, di farne scoprire le tradizioni antiche spesso intrecciate con vicissitudini storiche di personaggi o luoghi, di diffonderne nuovamente la coltivazione dopo un periodo di oblìo durato alcuni decenni. La Liguria non fa eccezione, essendo stata in passato culla di molte cultivar di camelia grazie all’abilità di giardinieri esperti, ma penalizzata da un tipo di suolo poco adatto alla coltivazione di piante acidofile quale è la camelia.

CRONOSTORIA della MOSTRA
1993 prima mostra – Palazzo De Ferrari Galliera – Sede Banca di Roma p.zza de Ferrari
1995 seconda mostra – Palazzo De Ferrari Galliera – Sede Banca di Roma p.zza de Ferrari
1997 terza mostra – Palazzo Ducale – sala del minor consiglio
1999 quarta mostra – prima edizione a Pegli lungomare
2000 quinta mostra – Museo di Villa Croce
2001 sesta mostra – Genova Pegli – lungomare
2002 settima – Palazzo Ducale – sala del minor consiglio
2003 ottava – Pegli lungomare
2004 nona – Palazzo ducale – sala del minor consiglio
2005 decima – sala verde villa Pallavicini – visita dell’ International Camelia Society
2007 undicesima – sala verde villa Pallavicini – con esposizione pitture botaniche
2009 dodicesima – villa Doria a Pegli
2010 tredicesima – palazzo Lomellino in via Garibaldi
2011 quattordicesima – villa Durazzo S. Margherita
2012 quindicesima – palazzo Lomellino in via Garibaldi
2013 sedicesima – Arenzano nella serra del Parco Negrotto Cambiaso
2015 diciassettesima – Arenzano nella serra del Parco Negrotto Cambiaso
Un nuovo fiore fa bella mostra di sé nel Parco di Villa Negrotto Cambiaso: è la Camellia Sasanqua cultivar “Eleonora Genoni”, messa a dimora da Tiziano Genoni al termine del suo intervento di manutenzione sulle camelie antiche del giardino di Arenzano : questa varietà è una sua creazione nel campo botanico, da lui selezionata e riconosciuta dalla Società Italiana della Camelia, così denominata in ricordo della figlia Eleonora.
La sua fioritura inizia i primi giorni di Ottobre e prosegue fino ed oltre i giorni natalizi.
Oltre al dono e alla piantumazione di questa nuova pianta, Tiziano Genoni, membro della Società Italiana della Camelia, nell’ottobre 2014 ha effettuato un importante intervento di salvaguardia delle piante storiche di camellia del Parco Negrotto Cambiaso in collaborazione con il Comune ed Ar.A.L. Arenzano Ambiente Lavoro.
Già da tempo si era infatti notata la necessità di intervenire in quanto le camelie erano in uno stato di degrado e proprio in occasione della Mostra della Camelia 2013 gli esperti avevano sottolineato l’importanza di questa collezione botanica presente ad Arenzano.
Le camelie nel Parco hanno tra loro diverse età, in quanto sono state piantumate in periodi storici differenti . Certamente le cultivar più antiche sono quelle piantumate in prossimità dei muri della Villa comunale (facciata sud), presumibilmente sono piante centenarie mentre le altre cultivar piantate all’interno del parco sono esemplari datati tra 30/50 anni . Le cultivar più antiche sono un grande patrimonio botanico che deve essere valorizzato e tutelato: i fiori non sono comuni, avendo particolarità di forma, grandezza e colori tipici delle camelie antiche italiane di fine ottocento.
L’intervento di Tiziano Genoni non si può tuttavia dire risolutivo e per la preservazione e lo sviluppo delle Camelie antiche, ArAL proseguirà con interventi di manutenzione programmata, mirata a potature di ringiovanimento, e ad opportune concimazioni, al fine di rinverdire e rinfoltire la chioma di questi importanti esemplari.
Un altro ragguardevole e ultimo ma non d’importanza obiettivo, sarebbe quello di riuscire a nomenclarle riscoprendo i loro nomi originali, dati all’epoca della piantumazione. Si potrebbe anche pensare, per gli esemplari antichi e di interesse botanico, di poterle riprodurre tramite taleaggio per non rischiare di perdere le varietà di questi antichi esemplari. A tale scopo la Società Italiana della Camelia è sempre disponibile su tutto il territorio nazionale, tramite i loro soci referenti, ad aiutare tramite studi sul luogo ad un tentativo di riconoscimento delle varietà.

LIGUSTRO : GIOIA DI VIVERE
Giovanni Berio, noto in arte come Ligustro, è oggi considerato uno dei più noti artisti liguri al mondo. Vive e lavora ad Imperia: “Sono un autodidatta – dice Ligustro – disegno e dipingo da sempre. All’età di sessantatré anni mi sono dovuto ricostruire una nuova vita. Dopo una esistenza dedicata al lavoro, nel quale, ora capisco, avrei dovuto spendermi di meno, per gestire costruzioni di impianti di lavorazione dell’olio nel Mediterraneo, ed in conseguenza di un brutto infarto, mi sono trovato a ricominciare da capo. Ricordo che ero fra la vita e la morte, quando nel momento di massima crisi fisica ho visto scorrere nella mia mente tanti colori. Potrei anche pensare di essere finito in un’altra dimensione tanto è stata intensa quella visione”. E’ forse proprio da questo che è nato in lui il grande amore per il colore, tanto che alcune sue creazioni sembrano proprio un omaggio alla grandezza del colore. Da quel momento è ricominciata per me una nuova ed importante opportunità volta alla riscoperta dei valori di semplicità e di amore per la vita con l’obiettivo di dare gioia, oltre che a me stesso, anche a chi ne fosse interessato”.
Ligustro, che è nato ad Imperia nel 1924, si dedica dal 1986 esclusivamente allo studio e alla pratica della xilografia policroma giapponese e delle sue tecniche “Nishiki-E” in uso nel Periodo Edo, con la quale realizza bellissimi esemplari stampati a mano con antichi metodi artigianali su preziose carte prodotte ancora oggi in Giappone.
“Ligustro è considerato – dice lo scrittore ed editor Armando D’Amaro, appassionato d’arte e collezionista – il più grande incisore vivente di xilografie policrome secondo la tecnica giapponese. Insieme a Carlo Bertolino, il grande incisore alassino scomparso due anni or sono, è stimato un vero maestro di quest’ arte sempre attuale. Le sue opere sono un tripudio di colori. La sua capacità più grande è quelle di sapere trasmettere oggi, con serenità e saggezza una cultura antica così lontana da noi. Insomma è riuscito davvero a trovare un equilibrio ideale tra Oriente ed Occidente”.
Ligustro è maestro nella tecnica Ukiyo-e, fiorita in Giappone dal 1600 al 1800, e recepita anche in occidente, specie a livello figurativo e iconografico dall’ impressionismo al liberty. In Giappone era una lavorazione collettiva che, dal disegno all’ incisione del legno e alla colorazione realizzava stupende stampe policrome. Ligustro l’ha riformata modificando tecnica e strumenti, trovato materiali nuovi. Oggi è in grado di realizzare stampe con una gamma infinita di colori. Ligustro realizza pochissime tirature delle sue opere, spesso solo quattro, che non vende e tiene per sé e i suoi figli, disinteressato al denaro.
“Del resto – conclude il Maestro – a quale prezzo dovrebbero essere vendute tenuto conto dei mesi di lavori che ognuna richiede. I temi che più mi interessano sono la luce, la vita, la felicità, l’amicizia, la famiglia e la sua armonia, l’educazione e la cultura, la natura e la bellezza femminile”.
Il patrimonio culturale ed artistico di Ligustro comunque non andrà perduto. Il grande e generoso maestro infatti ha deciso di donarlo alla biblioteca civica imperiese, mentre la sua arte non scomparirà, ma proseguirà grazie a due suoi allievi: si tratta di Stefania Semolini, in arte Edhèra e Nella Ponte, in arte Hellory, due artiste che l’hanno seguito con passione ed imparato da lui questa sua straordinaria arte xilografica.
(Claudio Almanzi – articolo tratto da Liguria News )

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