ERNESTO MASSIGLIO AD ARENZANO
Il pittore nasce a Sampierdarena nel 1895 e si forma all’Accademia Ligustica con Tullio Quinzio: nel 1938 sarà nominato accademico di merito ed ebbe un’intensa attività espositiva partecipando anche alla Biennale di Venezia. Fu essenzialmente paesaggista ma realizzò anche affreschi per molte chiese liguri e tra queste anche la parrocchiale di Arenzano.
Qui nella volta, erano presenti i begli affreschi ottocenteschi di Francesco Semino, realizzati tra il 1866 e il 1869: il Massiglio era stato incaricato del loro restauro negli anni immediatamente precedenti la guerra.
E proprio durante il secondo conflitto mondiale, il 15 agosto 1944, la parrocchia dei SS. Nazario e Celso fu colpita nel corso di un bombardamento e la grande cupola con gli affreschi del Semino fu totalmente distrutta.
Artefice della ricostruzione fu il parroco Don Andrea Servetto il quale, dopo la ricostruzione architettonica della volta, affidò il compito decorativo di rifare l’affresco del Semino nella cupola al Massiglio. Affiancato dal vicario don Giovanni Battista Calvi e dal maestro Mocellin, dal comitato operativo della ricostruzione finanziata dai fedeli, il Massiglio ricerca gli spolveri originari e si pose all’opera nella fedele riproduzione dell’opera del Semino, dando in questa sua trasposizione un’ottima prova di sé: riproduce le antiche architetture dipinte ma inserisce il suo tocco personale nell’uso dei chiaroscuri e nei caratteri dei volti.
Il grande affresco della cupola, che il Semino aveva realizzato come tipicamente barocco secondo lo stile della chiesa, rappresenta l’ascesa di Gesù al cielo e quattro episodi della sua vita terrena: Gesù e i dottori del tempio, la risurrezione di Lazzaro, la consegna della chiavi della chiesa a Pietro, l’Ecce Homo. Sopra il presbiterio, il Massiglio riproduce l’affresco dell’Annunciazione.
Massiglio restaurerà anche i quindici quadretti ovali, dipinti ad olio su rame, che raffigurano i quindici misteri del S. Rosario nella Cappella di N.S. del Rosario.

Sarà invece il successore di Don Andrea Servetto, Mons. Carlo Dellacasa, ad incaricarlo dell’affrescatura del presbiterio e delle due cappelle di S. Antonio e S. Giovanni Battista. L’incarico gli venne affidato nel 1961 e fu eseguito con grande celerità di esecuzione per l’imminente arrivo del nuovo organo Mascioni che va a sostituire il coro ligneo.
Nel presbiterio erano collocate opere di Gioacchino Assereto e Francesco Semino mentre gli affreschi della volta e dell’abside, raffiguranti la gloria e la predicazione dei Santi Nazario e Celso, erano stati eseguiti dai Fratelli Rossi di Sestri Ponente. Purtroppo nulla si salvò dalla distruzione, sicchè il Massiglio eseguì ex novo sulla volta la gloria dei Santi Nazario e Celso, circondati dai quattro Evangelisti, e nel catino absidale lo sbarco dei due Santi e l’inizio della loro predicazione in Liguria.

La mostra di Arenzano vuole rendere un omaggio all’artista che tanto ha partecipato all’entusiasmante avventura della ricostruzione della casa dei fedeli arenzanesi, che ancora lo ricordano per la sua bonarietà di carattere unito alla precisione alla serierà nella preparazione.

Il catalogo dell’edizione 2015 dedicata al Maestro Massiglio

 

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